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Di profumi di Sicilia e di amicizie che durano una vita.

Dieci anni fa sono capitato in un caldo Settembre quasi per sbaglio in Sicilia per le vacanze. Come ogni turista, inutile dire che rimasi subito stupido dal calore di questa terra unica nella sua cultura, nei suoi paesaggi brulli e incontaminati, nella sua storia. Come ogni turista, inutile dire che da quella volta fu amore incondizionato.

Da qualche anno ho la fortuna grazie al mio lavoro di passare diverse settimane l’anno in questa isola dalle tre punte, chiamata per questo anche Trinacria. Girando l’isola in lungo e in largo fra una visita e l’altra mi è capitato di visitare piantagioni di pistacchio e mandorle, fra le quali (essendo io ossessionato per questi due gusti) ho selezionato le migliori materie prime per il nostro gelato. Ho visitato tantissime gelaterie e pasticcerie, e insieme agli artigiani locali ho creato nuove ricette. Di ogni viaggio (ormai sono diventati tanti), ho portato a casa con me la bellezza dei luoghi, la ricchezza interiore delle persone e la meraviglia delle loro storie.

Passando dalla storia di Marsala, al bellissimo centro storico di Trapani, all’enormità della città di Palermo e i suoi venditori di “Pane ca’ meusa” (pane con la milza) che con i loro banchetti improvvisati cucinano lungo le strade principali, e infine discendendo alla pace e alla costa di Capo D’Orlando, il territorio siculo è piuttosto variegato.

Ho passato un paio di mattine all’alba sul faro che domina il porticciolo ad aspettare i primi raggi di sole, cullato dall’odore di salsedine e dal profumo del pane dei vecchi fornai del paese. Poco dopo il sole, compaiono all’orizzonte “Ciccio Mentesana” detto U’ Capitanu e la sua barchetta. E’ una storia che si ripete ogni mattina, pensate.

U’Capitanu controlla le sue reti alla ricerca di spigole, le regina di questo mare.
La leggenda narra che anni fa per seguire l’amore andò a lavorare a Milano, ma dopo pochi giorni se ne tornò nella sua isola è a chi tutt’ora gli chiede perché tornò la risposta é sempre quella: Da lassù non vedevo il mio mare. Lo stesso mare che con il suo rumore mi ha accompagnato camminando fino a Borgo San Gregorio, vecchio villaggio di pescatori fiero di aver ospitato negli anni 60 in una casina un Gino Paoli agli albori della sua carriera. Oggi questo rimane uno degli eventi più significativi della storia del paese, non ci crederete… ogni anima non tanto giovane di quel paese può raccontarvi che Gino passava le serate suonando e cantando il pianoforte nella splendida sala danze all’Hotel La Tartaruga, e che qui conobbe una ragazza del posto e perse la testa per lei. Proprio guardando il mare da una panchina del piccolo borgo ha composto e scritto la famosa canzone “Sapore di sale”.

Capo D’Orlando é un piccolo paese che durante l’estate ospita tantissimi turisti ma nei mesi d’inverno quando l’ho visitata vive dei pochi Orlandini che vi risiedono. Tra questi, una persona in particolare é entrata a far parte della mia vita insieme alla sua splendida famiglia. Maurizio Cucinotta è uno dei personaggi emblematici che hanno contribuito ai cambiamenti di questa terra negli ultimi anni. Da imprenditore, anni fa decise di intraprendere la sua personale battaglia e fece scattare una delle più importanti operazioni antimafia degli ultimi decenni. Fiero delle sue origini decise di non abbandonare la sua terra natia e visse 10 anni sotto scorta, con tutte le difficoltà che ne conseguirono. Da una semplice passione sedette alla panchina dell’ Orlandina Basket e la sua grinta lo portò a calcare i parquet di tutta Italia. Fiero e orgoglioso mi ha raccontato dell’articolo apparso su “Sport & Week” nell’inserto della domenica sulla Gazzetta dello Sport, dove si parlava della sua squadra e del primo allenatore d’Italia in panchina con a fianco la scorta.

Non so se sia stato il destino a farci incontrare, ma ora ho la fortuna di averlo con me in ogni missione siciliana, e grazie al suo carattere e alle sue storie in ogni cittá tutti oramai conoscono “U professore”. In questi anni abbiamo visitato numerose gelaterie abbiamo creato insieme tantissime ricette. Grazie all’amore per la sua terra e alla conoscenza delle proprie radici mi ha fatto innamorare perdutamente della bellissima e folkloristica Sicilia e di tutte le sue storie. Questa settimana vi propongo un gusto che si ispira a questa storia…ho portato a casa con me nuovi ingredienti dall’ultimo viaggio con U professore, e non potevo che chiamarlo “Sapore di sale”… Sicuramente vi resterà sulle labbra.

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